Innovazione, contatto umano e strategia: così si costruisce una logistica su misura nel Mediterraneo

Published On: 18 Aprile 2025|Categories: Tarros group|

Nel cuore della logistica mediterranea batte da quasi due secoli un motore tutto italiano: è il Tarros Group, una realtà dinamica e strutturata che unisce tradizione e modernità nel mondo del trasporto container. Fondata quasi 200 anni fa, Tarros ha accompagnato l’evoluzione della logistica navale ben prima dell’introduzione del container, trasformandosi progressivamente in un player di riferimento nel settore del trasporto intermodale. Oggi il Gruppo conta 28 società, 31 porti serviti, sedi operative in Italia (tra cui Genova, Napoli, Venezia e La Spezia dove ha il suo quartier generale), agenzie sparse in tutto il bacino del Mediterraneo e uno staff di 680 persone.

Nel mondo sempre più competitivo della logistica e dei trasporti, distinguersi non è semplice. Eppure, c’è chi sceglie di farlo puntando su qualità, relazioni umane e sostenibilità. Negli ultimi anni, il Tarros Group ha investito in modo importante in innovazione, servizi refrigerati e strategie ESG. A raccontarlo sono Giulia Masciullo, Corporate Brand Specialist e Michela Cafarella, Area Specialist – Egypt and Reefer Unit.

“Il nostro obiettivo – spiega Masciullo – è offrire un servizio door to door, cioè accompagnare il cliente dal punto A al punto B, controllando la maggior parte della catena logistica. Il tutto attraverso una rete integrata che include trasporti navali, su camion e ferrovia (CarBox), terminal di proprietà (La Spezia) e un dialogo costante tra operatori e clienti. L’approccio Tarros si distingue per l’elevata personalizzazione del servizio, una qualità che deriva dalla profonda conoscenza dei mercati in cui opera e dalla capacità di adattarsi anche a contesti geopoliticamente complessi”.

“Pur essendo un termine molto usato negli ultimi tempi, la resilienza – aggiunge Cafarella – descrive bene la filosofia del nostro Gruppo: affrontare le difficoltà, anche in contesti instabili, mantenendo solide le proprie radici italiane e valorizzando al tempo stesso le specificità culturali dei Paesi in cui è presente. Nonostante siamo una realtà molto piccola: possiamo dire, infatti, di essere un regional carrier“.

Il valore aggiunto di Tarros sta nella sua organizzazione capillare e nel rapporto diretto con i clienti. Ogni spedizione è seguita con attenzione, cercando sempre soluzioni su misura, anche in presenza di criticità. “Il nostro cliente ha sempre un referente diretto – sottolinea Masciullo – ed è proprio questo che ci permette di offrire un servizio di qualità superiore. La nostra è un’azienda 100% made in Italy, ma arricchita da tutte le culture con cui lavoriamo”.

Un’identità mediterranea, ma con vocazione globale
Il Mediterraneo è il core business del Gruppo, ma la visione è in continua espansione. Un esempio concreto è il nuovo collegamento Italia-Spagna, recentemente attivato all’interno del servizio GPS, che rappresenta una delle rotte strategiche per il traffico di merce refrigerata – il cosiddetto traffico reefer – particolarmente importante nel settore ortofrutticolo. “Ogni nuovo servizio nasce da un’esigenza reale del mercato. Può trattarsi di una domanda commerciale, di vincoli infrastrutturali, di un cambio di partnership o di un’ottimizzazione dei tempi. Ma in ogni caso, c’è uno studio strategico alla base e una presenza in loco fin da subito. Lo abbiamo fatto anche con la recente apertura verso la Spagna”, spiega Cafarella. “Il traffico reefer è altamente stagionale, ma il flusso costante di prodotti congelati rappresenta una componente solida del nostro network, specialmente su tratte come Egitto-Marocco o l’export dal Portogallo. In questo periodo, però, dall’Egitto ci concentriamo soprattutto sulla verdura fresca, come patate, arance, fagiolini e carciofi”.

Il collegamento con l’Italia, storicamente punto d’ingresso privilegiato verso l’Europa, si è rafforzato con una campagna mirata a posizionare i servizi Tarros come ponte diretto tra il Nord Africa e il Centro Europa.

Il 17 marzo 2025, la MV Vento di Levante ha dato il benvenuto a Barcellona alla prima maiden call del servizio Italia-Spagna, che prevede scali settimanali nei principali porti italiani, garantendo un collegamento a giorno fisso, rapido ed efficiente da e per la Spagna. Verrà seguita la rotazione Salerno, Genova, La Spezia, Barcellona, Marsiglia, La Spezia, Genova, Salerno. Questa nuova soluzione è resa possibile grazie alla collaborazione con Insignia Shipping, società internazionale di servizi di agenzia marittima, che agirà come agente per il Tarros Group. I punti di forza del servizio sono: un ridotto transit time (Salerno-Barcellona in 4 giorni, Genova-Barcellona in 3 giorni, La Spezia-Barcellona in 2 giorni); il 38% in meno di emissioni; infrastrutture door to door green; standard di qualità certificati.

Naturalmente, nel mercato europeo, il principale competitor resta il trasporto su gomma, che spesso garantisce tempi più rapidi con il trailer. Tuttavia, Tarros ha una lunga storia alle spalle che gioca a suo favore: “Il nostro primo presidente – ricorda Cafarella – fu il primo europeo a introdurre il container nel Mediterraneo. Questo ci dà un know how unico, che ci permette di affrontare le sfide con competenza e sicurezza”.

Un controllo rigoroso lungo tutta la catena del freddo
Nel settore dell’ortofrutta, la qualità e la sicurezza sono tutto. E Tarros lo sa bene. “I nostri container, sia dry sia reefer, sono sottoposti a controlli costanti: pulizie speciali, pre-trip inspection, sistemi di data tracking attivi 24/7. Puntiamo a far sì che il container sia pronto al momento del carico, per evitare perdite di tempo al cliente e costi extra per noi”, spiega Masciullo.

Uno dei segreti della qualità del servizio offerto da Tarros sta nel controllo diretto dei container refrigerati: “I nostri reefer – aggiunge Cafarella – sono gestiti da personale altamente specializzato. Parliamo di colleghi che selezionano personalmente i fornitori con cui collaboriamo. Il frigorista, ad esempio, è una figura molto specializzata. Questo ci permette di intervenire tempestivamente in caso di guasti tecnici, inevitabili quando si parla di macchine”.

Non solo. Tarros investe anche nella formazione continua del personale: “Abbiamo appena concluso un corso interno di formazione a gennaio – continua Cafarella – pensato per i commerciali, affinché siano preparati e pronti a rispondere con competenza alle esigenze dei clienti”. La preparazione, infatti, non riguarda solo la parte tecnica. Il vero vantaggio competitivo di Tarros è rappresentato dalla presenza diretta nei mercati di riferimento: “Abbiamo colleghi specializzati per ciascun Paese – Egitto, Grecia, Marocco, Portogallo – che viaggiano costantemente tra quartier generale e agenzie. Questo ci consente di mantenere un rapporto diretto con i clienti, evitando la freddezza dei portali automatici tipici delle grandi compagnie”.

L’elemento umano è centrale. “Quello che vogliamo mantenere – sottolinea Cafarella – è un’identità fatta di contatti diretti. I clienti delle grandi compagnie si trovano spesso a parlare con chatbot o portali anonimi. Noi invece mettiamo a disposizione referenti reali. Io, ad esempio, seguo il mercato egiziano, un mio collega quello portoghese, altri si occupano di Grecia, Marocco, Turchia, sud Italia… Il nostro valore è essere presenti e disponibili”.

Flessibilità stagionale e cambiamento climatico: le sfide del fresco
“Il Gruppo tiene i record di tutte le commodity imbarcate nei nostri container – spiega Cafarella – Così possiamo monitorare anno dopo anno i flussi e adattarci ai cambiamenti. Per esempio, la stagione del carciofo egiziano, che una volta iniziava a novembre, oggi parte a gennaio. Stagioni sempre più calde ci impongono di usare i reefer anche per merci che non ci si aspetterebbe: non solo alimentari, ma anche medicinali e prodotti sensibili al calore”.

Il contatto costante con i clienti è fondamentale: “Li chiamiamo per sapere come sta andando la stagione delle arance, delle patate… Oppure, quando sappiamo che un carico è in partenza, sentiamo il porto di sbarco per prepararci. Se conosci il mercato, puoi anticipare i problemi”.

ESG: sostenibilità come approccio concreto
Ma forse il punto di svolta più innovativo è l’approccio ESG. “Abbiamo un reparto ESG interno – spiega Masciullo – una cosa rara nel nostro settore, dove spesso ci si affida a consulenti esterni. Questo ci ha permesso di fare analisi accurate sulle nostre emissioni e su come migliorarle”.

Un esempio? “Abbiamo confrontato i dati tra trasporti totalmente via camion e trasporti multimodali (nave + camion o treno) e abbiamo registrato una riduzione di oltre il 50% di CO2. Stiamo usando un biocarburante vegetale (HVO) per i nostri camion: nei primi tre mesi del 2025, il 25% del carburante acquistato è stato HVO, che riduce dell’80% le emissioni. Il 92% della nostra flotta camion è Euro 6 e quasi tutte le nostre navi sono classificate con rating A per impatto ambientale”.E la sostenibilità si estende anche agli aspetti sociali: “Stiamo costruendo un nuovo quartier generale secondo criteri ambientali e di benessere lavorativo. E siamo tra le prime aziende italiane del settore a essere certificate per la parità di genere”, conclude Masciullo.